Già da giorni tutta questa faccenda "coronavirus" mi stava innervosendo. Con le debite cautele del caso, mi convincevo sempre più che l'intera situazione ci stesse un tantino sfuggendo di mano. Le mascherine quotate come un accessorio di Chanel, l'amuchina che seguiva gli andamenti del platino, le razzie ai supermercati che nemmeno fosse stata predetta l'apocalisse... insomma, continuavo a ripetermi che a un certo punto saremmo rinsaviti e ci saremmo dati una calmata. Tutti quanti.
In particolare, a Milano abbiamo seguito le indicazioni delle autorità, abbiamo chiuso tutto, abbiamo lavorato da casa, abbiamo anche cancellato l'happy hour (per poco, eh...che non si può rinunciare proprio a tutto!), abbiamo fatto migliaia di test per verificare la presenza del virus, abbiamo identificato i focolai e li abbiamo isolati, e per tutto il tempo ci siamo ripetutti che niente e nessuno ci avrebbe fermato. Alla fine la calma avrebbe prevalso di nuovo.
Invece no.
Invece non c'è limite a quanto le cose possano andare male. A quanto il peggio possa ulteriormente peggiorare.
Da mesi avevo organizzato un viaggio negli Stati Uniti. Un viaggio che sognavo da una vita. Un viaggio che mi avrebbe portato in un posto che sognavo di vedere da una vita.
Bene, pare che il viaggio non ci sarà. Pare che gli Stati Uniti abbiamo deciso di bannarci dalle carte geografiche.
Sul serio? Voli bloccati da e per Milano? Davvero?
Ma con quale criterio? Credete davvero che il coronavirus sia una nostra esclusiva? Pensate che avere un oceano di mezzo vi renda miracolosamente immuni? Non sarà che avete deciso di non testare nessuno e quindi potete dire che il problema da voi non esiste?
Sul serio? Sicuri sicuri? Quindi che ne è stato della globalizzazione? In questo momento storico in cui le notizie, le immagini, i video fanno tre volte il giro del mondo prima che possiate dire TRUMP, davvero pensate che i virus viaggino a bordo di una diligenza del vecchio West? Blocchiamo i voli, diciamo alla gente di non andare in Italia e siamo a posto così? DAVVERO?
E diciamocelo, non si tratta solo degli USA. Il boicottaggio che l'Italia intera sta subendo in questi giorni è vergognoso. Imbarazzante. Invece che lodarci per la solerzia e l'impegno con cui stiamo cercando di porre rimedio a una situazione irrimediabile (che riguarda tutti, non solo noi italiani), si è deciso di attaccarci e isolarci. Noi a fare ogni sera la conta dei contagiati con un asettico "bollettino di guerra" a cura della Protezione Civile. Nel frattempo, Francia, Germania... l'Europa intera ha infilato con determinazione la testa sotto la sabbia, come un mostruoso struzzo, fingendo che il problema non li riguardi. Ma per favore! Tirate fuori dal cassetto i tamponi faringei e usateli, poi ne riparliamo!
Sempre oggi, il Louvre ha chiuso i battenti. Ma non per un'ordinanza governativa (come in Italia), ma semplicemente perchè gli addetti del museo hanno indetto una riunione e si sono rifiutati di aprirlo al pubblico. Francesi sì, ma stupidi no. A poco a poco lo stanno capendo tutti.
Certo, nessuno finora aveva osato bloccare i voli aerei...questa ci mancava come ciliegina.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare alle prodi compagnie aeree a stelle e strisce che il coronavirus se lo sono già portati a casa. Da mesi. Dall'Italia, dalla Cina, da Chissenefegadadove...
Forse qualcuno dovrebbe verificare quante persone muoino agni anno per le conseguenze delle bibite gassate e del cibo spazzatura. Ma nessuno al mondo si è mai sognato di bannare i fast food.
Forse qualcuno dovrebbe enumerare le migliaia di persone che muoiono agni anno negli USA a causa di incidenti automobilistici e poi chiedere il blocco della produzione di auto. Così, per risolvere il problema alla fonte.
Forse qualcuno dovrebbe segnalare al sig. Trump e al sig. Pence che, invece di scoraggiare gli americani dal venire in Italia, dovrebbero scoraggiare tutti noi ad andare da loro, con il rischio concreto di finire in mezzo a una sparatoria o di morire ingozzati di patatine mal-fritte. Se proprio vogliamo parlare per luoghi comuni, ce ne sarebbero...
Ecco, stasera sono furibonda.
L'Italia, con tutti i suoi problemi, resta un paese meraviglioso e vederlo così maltrattato è dolorosamente ingiusto. Non ci stiamo proprio ad essere trattati come gli untori manzoniani. E qualcuno lo dovrebbe urlare. Qualcuno lo dovrebbe gridare a squarciagola.